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Centro Medico San Pietro News

Elettromiografia: cos’è, come si svolge e dove prenotarla

Esame elettromiografico, Neurologia

L’elettromiografia è un esame che può essere indicato in presenza di diverse condizioni al fine di confermare alcuni sospetti diagnostici, in ambito neurologico. Come vedremo a breve, con il termine elettromiografia si indica sia l’elettromiografia semplice, sia l’elettroneurografia, due accertamenti svolti in genere congiuntamente e, dunque, sarebbe più corretto parlare di esame elettromiografico. Sapere in anticipo di cosa si tratta può aiutare a tranquillizzarsi e a prenotare l’esame prescritto senza ansia e nell’ambulatorio giusto.

Elettromiografia di unità motoria: significato

L’elettromiografia è un accertamento di tipo funzionale che rientra nella sfera della diagnostica neurologica e mira ad individuare ed a valutare alcune patologie a carico del sistema nervoso periferico e dell’apparato muscolare.

Di fronte ad un’impegnativa del medico, riportante la richiesta di questo esame, il paziente può essere disorientato, ecco perché, di seguito, riportiamo alcuni chiarimenti utili.

A cosa serve, perché e quando fare l’elettromiografia

L’elettromiografia viene prescritta dal medico generico o da uno specialista per valutare la funzionalità di muscoli e nervi. Alcuni dei sintomi che più frequentemente spingono il medico a richiedere questo tipo di esame sono:

  • Riduzione della forza muscolare
  • Disturbi della sensibilità
  • Dolori a seguito di determinati stimoli
  • Paralisi locali
  • Ridotto volume di uno o più muscoli
  • Reazioni muscolari involontarie
  • Dolori persistenti.

Cosa esclude e quali malattie si vedono con questo esame?

L’esito positivo di un’elettromiografia può confermare la presenza di:

  • disturbi muscolari (distrofia muscolare, polimiosite);
  • disfunzioni nella connessione tra il nervo e il muscolo (miastenia grave);
  • problemi dei nervi periferici (neuropatie periferiche, sindrome del tunnel carpale, sciatalgia, ecc…);
  • patologie della radice nervosa, (ernia del disco);
  • disturbi a carico dei motoneuroni nel cervello o nel midollo spinale, (poliomielite, sclerosi laterale amiotrofica).

Elettromiografia arti inferiori e superiori

L’esame elettromiografico si distingue in base alla parte del corpo esaminata. Esiste, così, ad esempio, l’elettromiografia facciale, cervicale, del pavimento pelvico, del nervo sciatico, del mandibolare, oculare, alla schiena, anche se le più frequenti sono:

  • Elettromiografia arti inferiori: muscoli e nervi presenti nella coscia, nella gamba nel piede sono oggetto di studio in questo esame
  • Elettromiografia arti superiori: in genere richiesta per indagare condizioni di sindrome di tunnel carpale, compressione di nervo ulnare, lesioni del nervo radiale, danno radicolare e di ernie cervicali, oltre che di cuffia dei rotatori, scapola alata, ma anche per valutare svariate condizioni che riguardano altri nervi e muscoli della parte superiore del corpo.

Come si fa l’esame elettromiografico

Dopo aver fatto sdraiare il paziente sul lettino, si procede all’esame che può comprendere tre fasi:
  • L’elettroneurografia (ENG): grazie all’applicazione di elettrodi, valuta la velocità di conduzione dei nervi e l’ampiezza del segnale.
  • L’elettromiografia semplice (EMG): tramite elettrodi ad aghi sottilissimi, misura gli stimoli elettrici che si formano in un muscolo in contrazione.
  • L’elettromiografia delle singole fibre: è un test molto specifico indicato solo in casi particolari e finalizzato allo studio della microfisiologia delle fibre muscolari e della placca neuromuscolare.

Domande e risposte sull’esame elettromiografico

Ora che abbiamo chiarito in modo semplice a cosa serve e come si svolge questo esame, cerchiamo di dare qualche breve risposta alle domande che più frequentemente i pazienti si pongono prima di arrivare in ambulatorio.

L’EMG è dolorosa?

L’esame elettromiografico è considerato a basso grado di invasività, anche se l’elettromiografia propriamente detta, essendo svolta con aghi può risultare più fastidiosa, specie per alcuni pazienti.

Quanto dura l'esame elettromiografico?

La durata dell’esame è piuttosto variabile, in quanto dipende dal numero di muscoli e di nervi che il medico intende esaminare e del sospetto diagnostico di partenza. Anche se l’intera seduta può durare fino ad un’ora, la durata media si aggira intorno ai 20 minuti.

Ci sono controindicazioni all’esame?

Trattandosi di esami poco invasivi, sia l’EMG semplice, sia l’ENG non prevedono particolari condizioni controindicate. In ogni caso, è sempre bene informare chi esegue l’esame in caso di terapia anticoagulante in corso o se si è portatori di pace-maker o stimolatori. Molte donne si chiedono se la gravidanza rappresenti una controindicazione e la risposta è negativa, anche se, come per tutti gli accertamenti e le terapie mediche, è sempre bene che sia resa nota.

Dove fare l’EMG vicino a Torino e come prepararsi

Presso il nostro Ambulatorio Polispecialistico, puoi sottoporti con tranquillità all’esame elettromiografico. All’atto della prenotazione il nostro personale ti informerà che il giorno dell’appuntamento non dovrai sottoporti ad alcuna preparazione, anche se è sconsigliabile applicare creme e altri cosmetici sulla pelle. Il nostro staff medico e paramedico ti accoglierà mettendoti a tuo agio e sarà disponibile a rispondere ad eventuali dubbi o domande prima, durante e dopo l’esame.

Lettura dell’esito

Non preoccuparti di decifrare i grafici che risulteranno dall’esame. I nostri specialisti saranno a disposizione per spiegarti l’esito dell’accertamento senza l’uso di tecnicismi. In caso di patologie rilevate, poi, si relazioneranno con eventuali altri specialisti per iniziare un piano terapeutico, mentre di fronte ad un esito negativo, ti rassicureranno sul tuo stato di salute e, in qualche caso, ti suggeriranno ulteriori accertamenti.